Nel settore delle costruzioni, la mancanza di standard condivisi per la quantificazione economica genera inefficienze e ostacola il confronto tra progetti realizzati in contesti differenti. L’Ing. Giampiero Brioni, referente RICS per il progetto di traduzione e contestualizzazione italiana degli standard ICMS, ha dedicato un contributo tecnico a questo tema su L’Ufficio Tecnico (Maggioli Editore, ottobre 2020) dal titolo “ICMS: un format internazionale per la gestione dei costi nel mondo delle costruzioni”.
La matrioska dei valori di costo: cinque livelli di analisi economica
Un progetto edilizio può essere letto attraverso prospettive economiche radicalmente diverse a seconda dell’attore coinvolto. L’articolo introduce il concetto di “matrioska dei valori di costo”, una stratificazione che va dal più semplice al più complesso: il valore di costo tecnico di costruzione (KTC) considera esclusivamente i centri di costo dell’impresa per l’attività di cantiere; il valore di costo di costruzione (Kc) corrisponde all’appalto che il committente corrisponde all’impresa; il valore di costo di produzione (Cp) include tutti i centri di costo del progetto senza l’utile del promotore; il valore di costo totale (CTOT) comprende anche l’utile dell’iniziativa; infine, il valore di costo globale (CGLOB) abbraccia l’intero ciclo di vita dall’ideazione alla dismissione.
Questa distinzione terminologica non è accademica: senza un linguaggio condiviso, le metodiche di controllo di gestione perdono efficacia. I Life Cycle Costs emergono come l’approccio più maturo alla gestione economico-finanziaria, considerando progettazione, realizzazione, gestione e dismissione come un continuum da governare con codici di comunicazione efficienti.
Washington 2015: nasce la Coalizione per gli standard globali
Il 17 giugno 2015, presso il Fondo Monetario Internazionale, le principali organizzazioni mondiali di Quantity Surveying hanno dato vita alla ICMS Coalition. L’associazione non governativa riunisce RICS, AACE, ICEC, AICE, RIBA e altre istituzioni con un obiettivo dichiarato: definire standard capaci di garantire coerenza nella preventivazione e rendicontazione dei costi a livello internazionale.
La spinta verso questa convergenza deriva dalla globalizzazione degli investimenti e dalle richieste di organismi internazionali quali Gruppo della Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, banche regionali di sviluppo e Nazioni Unite. La seconda edizione degli standard, pubblicata nel settembre 2019, ha raggiunto l’obiettivo di fornire coerenza globale nella classificazione, definizione, misurazione, registrazione, analisi e presentazione del valore di costo di un intervento edilizio.
Un chiarimento fondamentale: gli ICMS non intendono soppiantare i sistemi locali. Al contrario, offrono una cornice di reportistica universale dove i dati generati secondo metodiche tradizionali possono essere mappati per una lettura trasparente. In altri termini, un progetto quantificato secondo il prezzario DEI o la UNI 8290 può essere “tradotto” nel linguaggio ICMS senza perdere la specificità locale.
Quattro livelli per classificare qualsiasi opera: dalla diga al grattacielo
La tassonomia ICMS si sviluppa su quattro livelli gerarchici. I primi tre sono vincolanti, il quarto opzionale. Al Level 1 troviamo la natura stessa del progetto: Buildings, Roads, Railways, Bridges, Tunnels, Pipelines, fino a 14 tipologie che coprono l’intero spettro dell’ingegneria civile. Un progetto complesso può essere suddiviso in sottoprogetti omogenei, ciascuno con propria coerenza interna.
Il Level 2 introduce le sei Categorie di Costo universali: Acquisition Costs (AC) per l’acquisizione del sito e spese amministrative, Construction Costs (CC) per la realizzazione fisica, Renewal Costs (RC) per rinnovi e sostituzioni, Operation Costs (OC) per l’esercizio, Maintenance Costs (MC) per la manutenzione ed End of Life Costs (EC) per la dismissione. Questa articolazione permette di passare dai Life Cycle Costs (somma di AC, CC, RC, OC, MC, EC) ai Whole Life Costs, che aggiungono Income ed Externalities.
Il Level 3 dettaglia i Gruppi di Costo vincolanti per ogni categoria. Per i Construction Costs troviamo voci quali demolizione e preparazione del sito, sottostrutture, sovrastrutture, finiture, impianti ed attrezzature. Identica struttura vale per Renewal e Maintenance Costs, garantendo confrontabilità lungo tutto il ciclo di vita. Il Level 4, discrezionale, consente approfondimenti tramite sottogruppi organizzati in cinque appendici tematiche.
IPMS e BIM: l’integrazione con gli ecosistemi digitali
Gli ICMS dialogano strettamente con gli International Property Measurement Standards, che definiscono GEFA (Gross External Floor Area) e GIFA (Gross Internal Floor Area). Questa integrazione elimina ambiguità nel calcolo delle superfici, elemento critico per la parametrizzazione dei costi.
La destrutturazione proposta dagli ICMS si innesta naturalmente nella pratica di Quantity Surveying in logica BIM. I codici univoci degli standard facilitano la mappatura su modelli digitali, trasformando il BIM da contenitore geometrico a database economico strutturato. Come sottolineato nell’articolo, questa sintesi metodologica supporta processi decisionali ripetibili e verificabili, riducendo i rischi e migliorando la qualità delle scelte lungo l’intero ciclo di vita dell’opera.
Dal benchmarking alle decisioni di investimento: applicazioni concrete
Gli standard abilitano quattro funzioni operative strategiche. Il benchmarking comparativo permette di confrontare valori di costo di progetti diversi in modo coerente e trasparente, superando le barriere nazionali. La valutazione delle opzioni identifica le differenze tra varianti progettuali, facilitando scelte informate. Il processo decisionale di investimento orienta le decisioni su progettazione e ubicazione al miglior rapporto qualità-prezzo. Infine, la disponibilità di dati attendibili supporta gli operatori finanziari nella valutazione dell’opportunità di finanziamento.
L’articolo si chiude evidenziando come l’adozione degli ICMS nel contesto italiano, opportunamente adattata, possa razionalizzare l’approccio estimativo. I benefici attesi: coerenza del contenuto informativo del progetto, relazione chiara tra proposte progettuali e costi stimati, criteri di analisi capaci di evolversi lungo il ciclo di vita utile del fabbricato.
Scarica l’articolo completo in PDF per consultare tabelle dettagliate, schede di progetto per edifici e opere civili, e le cinque appendici con i sottogruppi di costo.